Manovra molta croce e poca delizia

La manovra di quest’anno è poca delizia e molto croce purtroppo. Ci sono inizi di riduzione fiscale ma sono insufficienti e toccano le corde sbagliate. E in compenso ci sono molte spese inutili e inefficaci a debito.

Poche buone notizie

C’è un inizio di Flat Tax per imprese con fatturato fino a 65000€ e interventi non flat sull’Irpef mentre invece sarebbe servita l’abolizione di quelle tasse che insistono a prescindere dagli utili di aziende e persone: IRAP, TASI, IMU, Bollo Auto, Accise (e non basta la sforbiciatina prevista). Con i 24 miliardi di debito in più si potevano far fuori in un colpo solo l’IRAP o in alternativa l’IMU o ancora la Tasi + il Bollo e una bella fetta di accise. E sarebbero stati provvedimenti ben più utili.

Spreco, statalismo e assistenzialismo

Poi si va sulle spese (inutili) in più a partire dal disastroso Reddito Di Cittadinanza. Misura totalmente assistenzialista e che non servirà a nulla se non ad aggiungere altro debito in più sulle spalle di tutti e specialmente la generazione più giovane.
Poi c’è la famosa quota 100 e la Pensione Di Cittadinanza. Misure apprezzabili e condivisibili nell’intento, pessime nella realizzazione. 
Questa manovra purtroppo è figlia dell’azionista di maggioranza di questo governo, ovvero il M5S. Si vede un influenza leghista, ma troppo poco presente e in parte troppo statalista (ancora).

Conclusioni amare

Per quel che mi riguarda la ricetta doveva essere un altra e non mi stancherò mai di ripetervelo. Tagliare drasticamente la spesa pubblica e contestualmente la pressione fiscale. Riformare, razionalizzare, ristrutturare, ridimensionare lo stato (e i suoi compiti) è la via maestra per qualunque ricetta seria di ripresa economica, specie considerando che fare nuovo debito è un azzardo assoluto (siamo già al 135% del PIL).
Tagliare prima di tutto la tassazione che insiste a prescindere dagli utili (IRAP, TASI, IMU, Bollo Auto, Accise e molto altro ancora) e solo successivamente spostarsi su IRES e IRPEF.

E per favore, torniamo a parlare di Federalismo Fiscale!

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