La mia scelta

Si avvicina il momento delle Elezioni, il 4 Marzo è sempre più vicino. Sapevate già di quello che è successo a Direzione Italia e ciò che ne è conseguito, così come la mia scelta di non proseguire sul cammino deciso da Fitto in “Noi con l’Italia”. In questi giorni ho riflettuto quindi, non su cosa fare a livello di politica attiva (di questo mi preoccuperò dal 5 Marzo in poi) ma di quale scelta fare nelle urne.

Mi è capitato spesso in passato di annullare la scheda, mentre in un occasione l’ho lasciata bianca. Ma credo che il tempo di protestare sia finito da un pezzo e a questo giro voglio contribuire a portare il risultato elettorale in una certa direzione. E questa scelta, dopo le considerazioni fatte fino ad ora e considerando il contesto e la situazione del paese, a mio modesto parere, può essere solo Fratelli D’Italia.

Ma faccio il punto per potervi far meglio comprendere il perché della mia scelta.

Rinnovamento

Con Direzione Italia si era partiti dal presupposto che gli ultimi 25 anni sono stati fallimentari per entrambi gli schieramenti. Troppe volte si sono visti trasformismi di ogni genere, troppe volte riforme importanti sono state annunciate e non sono state realizzate, troppi i tentennamenti, gli interessi terzi in gioco, l’approssimazione nell’affrontare certi problemi. La gente ha perso fiducia e l’unica possibilità era quella di rifare tutto da capo. Può sembrare un analisi da M5S, ma in questo concordo sostanzialmente con i Pentastellati. La Seconda Repubblica ha fallito, così come parte della Prima. Però il mondo va avanti e dopo un momento di protesta e di rabbia bisogna ritrovare una via per andare avanti. Naturalmente FDI non rappresenta in toto l’idea che avevo (che era quella di DI) ma almeno (e questo l’ho verificato personalmente) a livello locale, sembra esserci meritocrazia e questo è un ingrediente base di qualsivoglia rivoluzione positiva.

Immigrazione

C’è poco da fare, il fenomeno, nel suo complesso, è stato gestito male sia dai governi di Centrodestra, sia da quelli di Centrosinistra. Ma è con questi ultimi che i problemi sono esplosi in maniera dirompente. L’invasione a cui abbiamo assistito negli ultimi 5 anni non ha paragoni e il vuoto di idee che impera da quelle parti è imperdonabile per delle forze politiche di livello nazionale. Si subisce il fenomeno, senza avere un idea di fondo, basandosi unicamente sugli slogan dell’accoglienza, dell’integrazione e sulle favole sul contributo alle nostre pensioni che non si avvererà mai.

La soluzione non può essere dunque quella di continuare con questi ingressi incontrollati e senza limite, bisogna invertire la rotta. Stop immediato e inizio dei rimpatri per i clandestini già arrivati. Solo il 4% di tutti gli arrivi merita veramente l’accoglimento delle richieste di asilo (condizione comunque temporanea e mai definitiva), tutti gli altri possono andare via subito. Naturalmente il tema non si esaurisce certo qua, perché è necessario agire anche sulle frontiere terresti e i controlli interni. In 25 anni è entrato di tutto in Italia e non è chiaro quanti siano effettivamente gli irregolari in circolazione. Altro discorso va fatto su quelli regolari e su quanto effettivamente ci serva manodopera a basso costo in un paese in cui non si produce più nulla e in cui ci sono moltissimi giovani disoccupati.

Non è questione di razzismo (non lo è mai) è questione di opportunità: a cosa serve importare manodopera se in casa ne hai già in abbondanza?
Qualcuno potrebbe obiettare che anche il programma della Lega prevede gli stessi concetti, ma la differenza è che di quest’ultima non mi fido fino infondo. E ve lo spiego con il punto successivo.

Affidabilità

Questa è senza dubbio la ragione che mi spinge maggiormente a votare per Giorgia Meloni. Da 25 assistiamo a cambi di casacca, di partito, di sigle, di simboli. Negli ultimi 5 anni in particolare abbiamo assistito al Patto del Nazareno, ai sondaggi più o meno velati sui media del “Partito della Nazione” (reinvenzione della DC in salsa Silvio-Renziana) e in quest’ultimo scorcio di legislatura a trasformismi veramente spinti nel disperato tentativo di poter rimanere in parlamento, con lauto stipendio e distribuzione di favori connessi.

Occorre darci un taglio. Netto. E visto che di FI non ci si può fidare per i noti motivi Nazareni allora la scelta va fatta altrove. Stendo un velo pietoso su “Noi Con l’Italia di cui ho ampiamente parlato in precedenza, ma scarto anche la Lega i cui ripetuti ammiccamenti al M5S non sono affatto rassicuranti. Ci sono anche altri motivi minori per i quali preferisco FDI alla Lega ma ne parlerò successivamente.
Il dato più importante che mi spinge a fare questa scelta elettorale è che FDI è l’unico partito che fino ad ora non ha tentennato di fronte al probabilissimo risultato incerto che verrà fuori il 4 marzo.

Impegni morali

E’ questione di chiarezza. Il voto è legittimo sempre, così come le idee, di destra, di centro e di sinistra. Ma dopo il voto l’impegno morale con chi ti ha eletto va mantenuto e non vanno in nessun caso contemplate avventure strane come il Nazareno, grandi coalizioni, ecc… Passi una volta, forse, per circostanze veramente eccezionali e periodi di tempo limitati, poi basta, si torna alla normalità. E la normalità in un paese moderno e normale è l’alternanza di governo. A volte governa uno schieramento, a volte governa l’altro, in base a ciò che decidono gli elettori.

FDI inoltre è l’erede diretto della tradizione della Destra Italiana. In nessun caso potrebbe trovarsi in un governo di grande coalizione, organico e magari di legislatura. Pena lo svuotamento totale di voti e la fine politica dei suoi dirigenti, anche perché i concorrenti ci sono ed il più grande in questo momento è proprio la Lega.

FDI per il Presente, la speranza per il futuro

C’è da fare a questo punto qualche precisazione. Direzione Italia era un partito che aveva un orizzonte di 360 gradi su tutte le tematiche, ognuna riletta in salsa Liberal-Conservatrice. Per l’Italia è un concetto nuovo perché mai applicato alla vita politica ed economica del nostro paese. Le politiche che ci si sono avvicinate sono quelle Einaudiane degli anni 50 e 60 che come ben sappiamo hanno portato al famoso Boom economico del nostro paese. Un boom che sarebbe nuovamente e pienamente possibile se ci fosse in campo una forza politica dedicata espressamente a questo obbiettivo. Purtroppo, per il momento almeno, non sarà così e bisognerà aspettare.

Non c’è quindi in campo nessun partito che possa portare avanti un obbiettivo di questo tipo ma in sua assenza è comunque utile spingere, in queste circostanze, la coalizione di Centrodestra, che con tutti i suoi difetti rappresenta comunque l’unica speranza di invertire la tendenza.

Dopo le elezioni, a risultato acquisito, potremo fare tutte le opportune valutazioni.

Buon voto!

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