Referendum Trivelle: un NO convinto!

Domenica finalmente si voterà per il tanto vituperato referendum sulle “Trivelle”. Il nomignolo è in realtà fuorviante e fin troppo semplicistico perché come si può apprendere informandosi in rete la questione è in realtà ben più complessa. Dopo attenta riflessione nelle scorse settimane ho concluso che la risposta migliore a questo referendum sia un NO convinto e vado a spiegarvi le motivazioni di questa mia scelta.

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Cosa si chiede con il referendum

Iniziamo da quello che è il quesito referendario, ovvero la domanda a cui si chiede risposta. Ecco qua il testo originale:

Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?

Tradotto in pratica, si chiede se vogliamo o no che l’estrazione del petrolio e del gas possa continuare fino all’esaurimento dei giacimenti oppure solo fino alla scadenza della concessione. Tutto questo riguarda le piattaforme che si trovano all’interno delle 12 miglia nautiche di navigazione, in cui sono già vietate nuove trivellazioni. Oltre le 12 miglia nautiche invece si possono anche fare nuove perforazioni.

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Travaglio di bile su Oriana

Marco Travaglio ieri, ha voluto cimentarsi in un piccolo e breve giudizio su Oriana Fallaci. Come avrete capito dal mio precedente post, la mia stima per lei è molto alta, dunque mi sento in dovere di dire la mia su Travaglio nello stesso modo in cui lui ha giudicato Oriana.

L’errore di Marco

Rispetto a molti altri giornalisti Travaglio è senz’altro migliore. Da l’idea (anche se non credo che lo faccia sempre) di informarsi su ciò che dice e non ha paura di criticare e di osare, cosa fondamentale per un giornalista e che purtroppo a molti altri manca. Questo però non lo autorizza a dire stupidaggini, specie su una collega molto più grande e autorevole di lui, Oriana appunto. Marco non ha mai fatto l’inviato, non ha vissuto in prima persona il medio oriente, la Grecia dei colonnelli, il Vietnam. Oriana si è guadagnata la sua grandezza sul campo, sudando e rischiando, facendo domande scomode, scomodissime, in alcuni casi quasi offensive (all’Ayatollah Khamenei ad esempio). E’ vero, aveva il vizio di esagerare a volte, ma riusciva a capire la realtà che visitava.

Ecco perché, a distanza di anni, certi suoi scritti sembrano così attuali, così reali da sembrare veramente scritti adesso. Lei aveva capito la realtà, sapeva quali rischi avremmo corso se non avessimo tenuti alti i nostri principi, se avessimo esagerato con l’immigrazione senza prepararla a dovere e senza aver preventivato prima quante e quali persone avremmo realmente potuto integrare nei nostri paesi.

L’errore degli altri

Ma nonostante questo, non le è stato dato ascolto. Quindi si, lo ribadisco, molti devono chiedere scusa a Oriana e forse anche tu Marco, che la giudichi senza neanche aver capito il senso di ciò che diceva e affermando una emerita bugia quando dici che voleva lo scontro di Civiltà. Lei voleva che tenessimo la guardia alta, che non ci adagiassimo nel benessere di casa nostra ma che stessimo attenti a ciò che accadeva nel mondo. E se l’ho capito io, possono capirlo tutti.

W la libertà!