Israele, l’ultimo stato Europeo

Come ultima lettura dell’estate conclusa appena 2 mesi fa non poteva mancare anche un libro con argomentazione internazionale. Non che uno sul tema del riciclaggio dei rifiuti non sia da meno ma il tema del conflitto permanente tra Israeliani e Palestinesi è certamente una di quelle questioni che sulla scena internazionale appaiono più spesso. Negli anni sono passato da una posizione di sostanziale neutralità ad una di netto supporto ad Israele. Questo mio passaggio è dovuto a più fattori: il mio credo profondo nella superiorità morale del mondo libero, nell’approfondimento del funzionamento dell’economia, nell’apprendimento della conoscenza sui temi di politica internazionale, la storia.

Israele, l'ultimo stato Europeo.
La copertina del libro. [1]

Quando ho cominciato a leggere questo libro non nego che il mio pensiero su Israele fosse già abbastanza solido. Sono convinto ormai da anni che i Palestinesi, non tutti ma molti di loro si, non desiderino in realtà una pace vera e duratura. Sono stati portati a credere che siano vittime del sopruso sionista. Una congiura internazionale ordita ai loro danni dagli ebrei (tutti) e dal mondo occidentale Europeo e Americano. Il risultato di questa sciagurata credenza è che i Palestinesi, quelli ormai irrecuperabili, vivono nel culto della morte. Non hanno altro obbiettivo al di fuori della distruzione di Israele. E questa è la ragione per la quale molti di loro uccidono, violentano, feriscono, sparano. Ma la colpa di tutto questo è, alla fine, dell’estremismo Islamico.

Il libro

Giulio Meotti compie un viaggio nello stato ebraico attraverso i territori e soprattutto le persone che ci abitano. E molto spesso si tratta di gente comune che affronta ogni giorni situazioni di pericolosità che in nessun paese Europeo sarebbero tollerate. Molti devono uscire di casa al mattino senza neanche la certezza che la sera torneranno a casa vivi. Molti genitori mandano i propri figli a scuola in questa condizione. E’ allucinante, spaventoso, ma al tempo stesso incredibile. Un popolo cosciente che la morte è letteralmente in agguato e che risponde con fermezza, determinazione e precisione. Gli Israeliani amano la vita e si sentono comunità nazionale come pochissimi altri paesi al mondo. Poche le realtà occidentali paragonabili. Forse gli Stati Uniti possono essere considerati simili in questo ma sono pochissimi gli altri esempi.

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