No a Renzi e No al Peggio

Matteo Renzi.

Matteo Renzi in campagna elettorale per il SI. Alle Corallaie, Livorno.

Matteo Renzi viene a Livorno a fare propaganda e io ribadisco la mia posizione: NO! Sono tra coloro che credono fortemente che la costituzione vada pesantemente modificata o addirittura sostituita con un testo più moderno ma un conto, e qui cito Maurizio Bianconi, è “mettere il cesso in salotto”, un altro è “ristrutturare e ampliare come di deve la casa”. La Riforma Renzi-Boschi è il cesso in salotto! Perché?

Metodo

Nel 2006, l’allora Unione, lo schieramento di centro-sinistra, scelse di dire No alla riforma costituzionale voluta da quella che era “La Casa delle Libertà”. Tra le motivazioni, il metodo: la riforma fu approvata a maggioranza, senza il consenso dell’opposizione. Le regole del gioco si scrivono insieme, quindi sarebbe stato opportuno un largo consenso fin dall’inizio. La Riforma Renzi-Boschi non è stata approvata diversamente, con la pesante aggravante che questo governo non è stato eletto da nessuno!

Merito

Di ragioni ce ne sono un sacco, il lavoro del professor Alfonso Celotto è completo sull’argomento e invito a leggero. Vi dirò la cosa che mi sta più a cuore di una possibile riforma costituzionale e che in questa non c’è. Se vogliamo dare reale stabilità ai nostri governi, non c’è altra scelta che passare ad un sistema che ne elegga direttamente il capo, o comunque ne sleghi la permanenza dalla volontà del parlamento. Sia chiaro: l’equilibrio democratico deve essere sempre garantito e ci sono sistemi di governo che permettono sia l’uno che l’altro. Si può parlare di Premierato Forte, di Semi-Presidenzialismo o di Presidenzialismo ma è del tutto evidente che il Parlamentarismo va abbandonato, specie nella pessima versione Italiana del Bicameralismo Perfetto.
La riforma voluta da questo governo, non risolve assolutamente il problema, anzi lo aggrava molto, sia dal punto di vista delle procedure (si parla di almeno 7/8 metodi diversi di approvazione delle leggi contro l’unico metodo attuale) che della democraticità del processo di formazione delle leggi che con un Senato di nominati non può che crollare. Inoltre lo stesso senato continuerà ad occuparsi di circa 80% della produzione legislativa, quindi di fatto saremo agli stessi livelli di adesso, se non peggio.

Efficacia

I Senatori sono dei nominati tra Consiglieri Regionali e Sindaci. Sommano questo lavoro a quello che hanno già, solo che non vengono pagati. Bene. Vi immaginate quanta voglia avrà questa gente di lavorare e fare bene il proprio “secondo lavoro”? Semplicemente non l’avrà. Il risultato è che mancherebbe molto spesso il numero legale per le attività dell’aula con conseguenti rinvii e ritardi. E dato che come dicevamo prima la stragrande maggioranza delle leggi continuerà a passare dal Senato, ecco che la pastoia invece di diminuire si gonfierà enormemente.

Ma soprattutto, non è vero che “ora o mai più”! Si tratta solo di farla con il metodo giusto, tutti insieme, e affrontare i problemi reali.

Referendum Trivelle: un NO convinto!

Domenica finalmente si voterà per il tanto vituperato referendum sulle “Trivelle”. Il nomignolo è in realtà fuorviante e fin troppo semplicistico perché come si può apprendere informandosi in rete la questione è in realtà ben più complessa. Dopo attenta riflessione nelle scorse settimane ho concluso che la risposta migliore a questo referendum sia un NO convinto e vado a spiegarvi le motivazioni di questa mia scelta.

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Cosa si chiede con il referendum

Iniziamo da quello che è il quesito referendario, ovvero la domanda a cui si chiede risposta. Ecco qua il testo originale:

Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?

Tradotto in pratica, si chiede se vogliamo o no che l’estrazione del petrolio e del gas possa continuare fino all’esaurimento dei giacimenti oppure solo fino alla scadenza della concessione. Tutto questo riguarda le piattaforme che si trovano all’interno delle 12 miglia nautiche di navigazione, in cui sono già vietate nuove trivellazioni. Oltre le 12 miglia nautiche invece si possono anche fare nuove perforazioni.

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Panama Papers

Sta destando scalpore lo scandalo chiamato “Panama Papers”, un elenco di persone di tutto il mondo che avrebbero evaso le tasse grazie ade uno studio legale del paese centro Americano.

Panama City skyline

Panama City, capitale dello stato centroamericano.

Vi dirò la verità, anche in questo caso sono abbastanza disilluso sulla questione. Da diverso tempo infatti sono convinto che il problema non sia tanto l’evasore ma il paese dal quale si evade. Se lo si fa è perché si pagano troppe tasse e di conseguenza si cerca una scappatoia, un cavillo legale, un appiglio per eludere le imposte.

Ovviamente non intendo dire che tutti gli evasori siano delle vittime, ci mancherebbe. Non mancano sicuramente gli evasori “seriali”, quelli che lo farebbero anche se le imposte fossero solo al 3% e sicuramente evadere è comunque e in ogni caso un fatto grave. Ma penso anche che al fenomeno si debba rispondere in modo intelligente e finalmente diverso rispetto al passato. Non solo con la repressione dei trasgressori ma con un cambiamento generalizzato e totale del sistema fiscale.

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