Violenza (in)giustificata

Un orrore solo a pensarlo. Eppure l’immensa e svergognata ipocrisia del mondo Progressista svela in questi giorni il suo lato più cupo e brutale. Assistiamo infatti ad un’ondata di violenza senza precedenti negli Stati Uniti in seguito alla morte di George Floyd un uomo di colore che viveva in Minnesota. L’uomo è morto in seguito all’arresto da parte della polizia locale di Minneapolis. La morte ha quindi scatenato proteste in tutti gli USA ma oltre a quelle pacifiche si assiste anche a distruzione di proprietà, saccheggi, furti, incendi, rivolte, assalti alla polizia stessa, alle autorità e in questi giorni anche a statue ed altri monumenti storici. Ma non è questa la cosa agghiacciante: quello che spaventa è che da sempre più parti sia dell’elettorato che della rappresentanza Progressista, si assiste ad una sempre crescente giustificazione diretta o indiretta della violenza di questi giorni.

Un dipartimento di polizia di Minneapolis in fiamme.
Foto da: https://www.nationalreview.com/news/rioters-set-fire-to-minneapolis-police-station/

Giustificazioni surreali e realtà

Quante volte abbiamo sentito i nostri amici di sinistra, antifascisti, pacifisti, buonisti, argomentare sulla non violenza, sul disarmo, eccetera? Tante vero? Eppure anche parlando con persone di mia conoscenza, con amici talvolta, si iniziano a sentire giustificazioni più o meno dirette a queste rivolte. Ribellioni che stanno devastando città e paesi e che si sommano ai danni della pandemia da Covid19, una catastrofe che comincia solo ora ad avviarsi sulla via dell’esaurimento.

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