Il dopo Europee

Mentre i partiti iniziano pian piano a scaldare i motori in vista delle elezioni dell’anno prossimo, il sottoscritto si chiede: davvero chi tiene molto al concetto di libertà economica e alle libertà personali, all’interno del contesto di uno stato sovrano come il nostro, non avrà rappresentanza?

Nuovi slogan ma vecchi schemi

Il quadro della situazione è chiaro e lo conoscete tutti. Si potrebbe riassumere in Sovranisti ed Eurolirici, con i 5 stelle che, al governo con la Lega, tendono di più verso posizioni Euro-critiche. Ma nonostante il Contratto di Governo non sono ascrivibili all’albo dei sovranisti veri e propri. Basta vedere le posizioni di Fico e Di Battista sull’argomento immigrazione ad esempio, dunque fanno categoria a se. In tutto questo manca qualcosa e sapete bene tutti cos’è visto che ve lo ripeto ad ogni occasione utile: un vero partito liberale di massa, come in Italia non si è mai visto. Si potrebbe forse considerare la prima Forza Italia, quella del ’94, ma personalmente non posso ricordare quei tempi. Ero troppo piccolo e non ricordo molto di quell’epoca.

Rimane quindi l’esigenza di costruire un soggetto di quel genere, fermo restando che per fare qualcosa di solido e duraturo ci vuole tempo e pazienza. Ma oggi non si può più solo parlare di liberismo, liberalismo, libertarismo contrapponendolo semplicemente a tutto il resto. Personalmente credo che le differenze tra Sovranisti ed Eurolirici siano profonde e segneranno la politica per molto tempo a venire. Ma sono anche convinto che non siano che un uno “strato” che si sovrappone al vecchio ma consolidato schema Destra-Sinistra, in cui le collocazioni hanno parzialmente reinventato e rinfrescato linguaggio e idee, adeguandole ai tempi che corrono. Esistono ancora quindi le differenze di base che esistevano una volta, sono soltanto cambiati i protagonisti e alcune parole chiave. Continua a leggere

Primo mese di Direzione Italia

Il logo di Direzione Italia

Il logo di Direzione Italia

Per il primo mese di vita di Direzione Italia, ho pensato che fosse il caso, anche per i tanti che me lo chiedono di scrivere qualcosa su cosa siamo e perché siamo nati. E voglio farlo senza scrivere un articolo pomposo o celebrativo ma dandovi la prospettiva di chi come me non si sente rappresentato dalla classe politica attuale e vede in questo partito l’unica possibilità di fare qualcosa di concreto.

Italia: situazione attuale

Così non va. Per niente. Mentre il resto del mondo si è rimesso ormai ampiamente in cammino dopo la crisi del 2008, la nostra economia ancora arranca, non cresce (a meno di considerare crescita un misero 0,9), non attrae investimenti esteri, non attrae talenti o aziende se non rare eccezioni. Anzi. Le imprese continuano a fuggire, così come i miei coetanei, gli investitori e purtroppo molti cervelli che in queste condizioni non torneranno mai.

L’Italia aveva già enormi problemi strutturali prima della crisi, mai risolti da nessuno dei precedenti governi, ne di sinistra, ne di destra. Il crollo di quasi 10 anni fa, ha semplicemente dato una mazzata tremenda ad un paziente che però era già agonizzante. Adesso si vedono tutti i limiti di quello che è stato il NON fare degli anni passati. Problemi banali diventati difficili, problemi difficili diventati cronici, problemi cronici diventati insormontabili. E l’attuale quadro politico non promette nulla di buono, anzi.

Da destra a sinistra si assiste alla riproposizione di formule vecchie e superate, magari rimesse in sesto alla bene e meglio per avere una parvenza di presentabilità alle elezioni prossime venture. Ma soprattutto è a livello di programmi che si vede la scarsità di lungimiranza. Tutti ripropongono vecchi o finti nuovi cavalli di battaglia, in qualche caso si rubano le idee a vicenda per cercare di strappare qualche elettore all’altro (ponte sullo stretto di messina, reddito di cittadinanza) ma non c’è niente di strutturale e la credibilità è a livelli molto bassi. Probabilmente sono anche troppo buono nel giudizio.

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