Piazza San Giovanni: una svolta fondamentale

Sabato 19 Ottobre 2019, in quel di Piazza San Giovanni in Laterano in Roma, verrà ricordata a lungo come un momento fondamentale nella storia. Una storia a volte travagliata, della coalizione di Centrodestra, che però negli anni ha resistito nel suo concetto anche a improponibili e inopportune fughe in avanti di alcuni dei suoi protagonisti. Era da molto tempo che il popolo del Centrodestra, nel suo insieme, aspettava un momento così. Tantissime bandiere, tanti slogan, ma tanta voglia anche di esserci e mandare un segnale chiaro e forte. Non tanto forse al governo più di Sinistra della storia italiana, quanto semmai ai suoi stessi leader, quasi a voler rammentare una profonda verità. Si vince e si perde insieme, uniti, come un unico schieramento e le divisioni non servono a nessuno, se non ai nemici.

Foto presa dal sito de ilgiornale.it.

E in questo particolare momento, questa lezione, risuona in maniera ancor più chiara non tanto per Salvini quanto semmai per Silvio Berlusconi e Forza Italia. La presenza dei forzisti e del leader azzurro infatti, non era scontata e fino a pochi giorni fa anche a livello locale i militanti non avevano neanche indicazioni chiare sulle modalità di partecipazione. Ma alla fine Berlusconi si è convinto e nell’opinione del sottoscritto, che in piazza San Giovanni c’era, la scelta è stata quantomai azzeccata.

Continua a leggere

Figuracce e somiglianze sinistre

Ricapitolando.

Maurizio Martina, attuale segretario del PD.

Siamo partiti col PD e le esternazioni esileranti dei suoi leader, da Daisy Osakue ai fondi per i disabili, passando attraverso le sparate di Renzi e i moralismi della Boschi. Nel frattempo Boldrini e compagnia cantante, con il femminismo imbecille in scia del movimento #MeToo, hanno cercato di rimanere attaccati al treno con la figuraccia mondiale di AsiaArgento.
Ma niente, perché ti arrestano il Sindaco di Riace e giustamente non può non partire all’attacco un Saviano qualunque, un soggetto che un mese fa idolatrava il procuratore di Palermo per l’indagine su Salvini e adesso grida al regime e alle leggi “Infami” perché improvvisamente quella stessa legalità di cui lui voleva essere bandiera si è rivelata incompatibile con le sue convinzioni politiche. Fa già ridere così ma se penso che questo ha costruito un intera carriera sulla lotta alla Mafia…

Roberto Saviano.

Che pena. E lo dico seriamente perché queste vicende testimoniano una mediocrità imbarazzante da parte di chi, per anni, si è proclamato difensore dei diritti, esperti, competenti, contrari al populismo. Non hanno ancora capito (e chissà se ci riusciranno mai) che sono proprio loro, con questi atteggiamenti, ad essere la miglior garanzia di successo elettorale per M5S Lega, i cui leader stappano vino e spumante ogni volta che uno di questi fenomeni apre bocca e gli da fiato. E questo ragionamento si può tranquillamente estendere all’intero pianeta perché alla base la situazione è la stessa. AfD in GermaniaOrban in Ungheria, la situazione in Polonia e Repubblica Ceca, Trump negli Stati Uniti, Brexit! Continua a leggere

Primo mese di Direzione Italia

Il logo di Direzione Italia

Il logo di Direzione Italia

Per il primo mese di vita di Direzione Italia, ho pensato che fosse il caso, anche per i tanti che me lo chiedono di scrivere qualcosa su cosa siamo e perché siamo nati. E voglio farlo senza scrivere un articolo pomposo o celebrativo ma dandovi la prospettiva di chi come me non si sente rappresentato dalla classe politica attuale e vede in questo partito l’unica possibilità di fare qualcosa di concreto.

Italia: situazione attuale

Così non va. Per niente. Mentre il resto del mondo si è rimesso ormai ampiamente in cammino dopo la crisi del 2008, la nostra economia ancora arranca, non cresce (a meno di considerare crescita un misero 0,9), non attrae investimenti esteri, non attrae talenti o aziende se non rare eccezioni. Anzi. Le imprese continuano a fuggire, così come i miei coetanei, gli investitori e purtroppo molti cervelli che in queste condizioni non torneranno mai.

L’Italia aveva già enormi problemi strutturali prima della crisi, mai risolti da nessuno dei precedenti governi, ne di sinistra, ne di destra. Il crollo di quasi 10 anni fa, ha semplicemente dato una mazzata tremenda ad un paziente che però era già agonizzante. Adesso si vedono tutti i limiti di quello che è stato il NON fare degli anni passati. Problemi banali diventati difficili, problemi difficili diventati cronici, problemi cronici diventati insormontabili. E l’attuale quadro politico non promette nulla di buono, anzi.

Da destra a sinistra si assiste alla riproposizione di formule vecchie e superate, magari rimesse in sesto alla bene e meglio per avere una parvenza di presentabilità alle elezioni prossime venture. Ma soprattutto è a livello di programmi che si vede la scarsità di lungimiranza. Tutti ripropongono vecchi o finti nuovi cavalli di battaglia, in qualche caso si rubano le idee a vicenda per cercare di strappare qualche elettore all’altro (ponte sullo stretto di messina, reddito di cittadinanza) ma non c’è niente di strutturale e la credibilità è a livelli molto bassi. Probabilmente sono anche troppo buono nel giudizio.

Continua a leggere