Il disastro elettorale è servito

Un disastro. Se la si guarda dal punto di vista della governabilità (che poi è l’aspetto che più conta quando si elegge un parlamento in Italia) questa tornata elettorale è una vera tragedia. Perché il problema è che non si tratta di un eccezione, di circostanze uniche e irripetibili. Purtroppo la non governabilità è diventata un fatto cronico e se dopo i primi 20 anni di Seconda Repubblica, in cui dei governi tutto sommato stabili, si riuscivano a fare, da 5 anni siamo rientrati nel tunnel degli accordicchi sottobanco, come purtroppo nella prima repubblica. Non siamo andati avanti, anzi, indietro.

Nessuna riforma istituzionale credibile, nessun progresso anche dialettico sulla necessità e sul merito delle riforme da fare. E dulcis in fundo, siamo all’epilogo con una legge elettorale da cani e il risultato di un parlamento ingovernabile. Roba da far diventare il “Porcellum” una legge scritta da uno statista. Ma veniamo ai protagonisti in campo, chi vince, chi perde e cosa (forse) ci aspetta. Continua a leggere

United States of Trump

E’ arrivato il verdetto. Impietoso! Onestamente non credevo che Trump ce l’avrebbe fatta, men che meno con queste proporzioni. Perché se è vero che Reagan e Nixon fecero i record di 49 stati su 50 è altrettanto vero che Trump partiva a dir poco svantaggiato: tutti i media o quasi contro, tutto l’establishment Finanziario e Federale (compresi il Pentagono e la CIA) a screditarlo e sostenere più o meno implicitamente la Clinton, il Partito Repubblicano stesso al gran completo, compresi almeno 2/3 della base che avrebbe invece votato per altri candidati durante le primarie. Aveva davvero tutti contro, eppure ce l’ha fatta. Perchè?

Donald Trump.

Donald Trump nel suo discorso dopo la vittoria.

E qui viene il bello. Per riuscire in questa impresa Trump è stato aiutato, non dal suo partito, non dai media, non dal governo federale…. Ma dalla sua diretta avversaria!!! Voi direte: ma come? Continua a leggere