Clima d’Odio

Finisce l’anno ed è tempo di bilanci. Finisce un 2019 che per chi è di Centrodestra come il sottoscritto può essere letto in chiaro-scuro. Da una parte, sicuramente, le vittorie nelle amministrative e nelle regioni che sono andate al voto, specie l’Umbria. Quest’ultima in particolare è la perla più bella, visto che si trattava di un fortino rosso e che la contesa è stata vinta con oltre 20 punti di distacco. Roba da fantascienza fino a qualche anno fa. Merito dell’unità della coalizione e in particolare del nuovo clima di unità che si è visto da Piazza San Giovanni in poi. Lo scuro continua ad essere la presenza di un governo di sfacciato opportunismo politico messo in piedi da PD e M5S al solo vero scopo di non andare a votare. E l’unico sostegno che ha davvero è l’odio sistematico per il nemico supremo, Salvini.

L’azione di governo è quella che è, ma quando metti in piedi una maggioranza come questa non puoi aspettarti di meglio. Intanto nel paese spunta un fenomeno nuovo che in realtà è vecchissimo. Lo abbiamo già visto in tante incarnazioni, dal movimento dei girotondi (il primo che ricordo a memoria data la mia età), passando per il popolo viola ed altri ancora: sto parlando delle famigerate Sardine. Dico famigerate perché come abbiamo già visto si tratta di un movimento, si, non violento e perfettamente legittimo, ma anche dichiaratamente “contro” e non “per” qualcosa. Il loro manifesto parla chiaro, si oppongono al “populismo” e quindi alla “Bestia Salvini” e per bestia non intendono il team social del leader leghista ma un aggettivo inscindibile dal soggetto in questione.

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Mara Carfagna: tweet vari e scelte futuribili

E’ ormai quasi un mese che faccio parte ufficialmente di Forza Italia. Proprio stamani ho partecipato al Congresso Provinciale di Livorno dove sono stato eletto nel Comitato Provinciale, il “parlamentino” che sostiene e coadiuva il nuovo Coordinatore Provinciale, Chiara Tenerini, cui va il mio augurio di buon lavoro! Dunque adesso sono anche parte del gruppo dirigente di questa provincia e ciò per me rappresenta un onore oltre che un onere che cercherò di assolvere al meglio. E a livello nazionale, forse, si affaccia una possibilità di rinnovamento con Mara Carfagna. Ma ci sono diverse cose da valutare.

Mara Carfagna, Vicepresidente della Camera dei Deputati.

A questo punto bisogna iniziare a fare qualche ragionamento su cosa ci riserva il futuro e quali scelte sono da fare o non fare. Ritengo la Carfagna l’unica che può effettivamente succedere a Berlusconi, in questo momento, come leader del movimento. Ha talento, è preparata, ha un certo carisma e sa stare bene in televisione. C’è però un serio problema: a giudicare dai tweet e dalle dichiarazioni che ha fatto soprattutto di recente, sembra avere una linea molto (troppo) centrista e poco propensa ad una collaborazione con i nostri alleati sovranisti. E ciò ovviamente mi convince poco.

Questo per esempio è uno di quei tweet da non fare, uno di quei messaggi da non mandare mai più! Forza Italia ha già vissuto una fase di avvicinamento al PD o comunque all’area moderata di sinistra e il risultato è stato catastrofico. Renzi, Italia Viva e il PD non sono scelte possibili per chi come noi è liberale davvero. La nostra fedeltà deve andare in primis al popolo del Centrodestra e al suo comune sentire. E di conseguenza ad una alleanza solida che bisogna certamente migliorare e rinsaldare.

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Distinguo inutili

Pronti via ed ecco che subito c’è una bella polemica sul futuro di Forza Italia con cui aver a che fare. Il caso è quello dell’astensione di tutto il Centrodestra sulla proposta di commissione di vigilanza della senatrice a vita Liliana Segre vittima di alcuni pesanti insulti antisemiti. La polemica è nata proprio sul fatto che secondo Mara Carfagna il partito avrebbe compiuto, astenendosi, una scelta antistorica. Un distinguo che non serviva e che non aiuta ne la sua causa, ne quella di Forza Italia, specie in un momento così delicato.

Di seguito il tweet incriminato:

Un rinnovamento indubbiamente necessario

La Carfagna da tempo mostra parecchia insofferenza verso i Sovranisti in generale. Addirittura non ha partecipato alla grande manifestazione unitaria in Piazza San Giovanni adducendo come motivo il fatto che quella fosse una manifestazione soltanto Leghista e che in piazza ci fossero degli estremisti di Casapound. Ne avevo già parlato in un post precedente che trovate qui, quindi non torno sull’argomento specifico. Quello su cui voglio soffermarmi in questo post è la visione piuttosto centrista che porta Mara a fare questi distinguo che ritengo sbagliati e dannosi.

Che Forza Italia abbia bisogno di un rinnovamento completo è cosa ormai chiara a tutti. Tanti all’esterno danno questo partito per morto ma è cosa già avvenuta numerosissime volte senza che questo sia mai accaduto davvero. Ciò nonostante è anche vero che il partito vive il punto più basso della sua storia e giustamente molti dei suoi attuali aderenti si chiedono che fare per il futuro. Di recente inoltre si è avuto una sorta di mini-lotta di correnti interna fra la stessa Carfagna e Giovanni Toti. Una contesa finita senza esito perché Berlusconi, in estate, ha fatto saltare le nomine di entrambi i coordinatori. Questo ha causato l’uscita di Toti (già in rotta da diverso tempo) e il congelamento di Mara che si è sentita evidentemente messa da parte, in qualche modo. L’incertezza ha regnato sovrana fino a Piazza San Giovanni, punto di svolta decisivo.

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